Homepage
Chi siamo
Contatti
Mappa del sito
Forum
Cerca in
EVENTI
PERSONAGGI
INTERVISTE
CINEMA
AREA CREATIVA
SPECIALE HALLOWEEN

TRICK OR TREAT?

“Trick or treat / Smell my feet / Give me something to eat / Not too big, not too small / Just the size of Montreal ”

 

Forse anche a noi la sera del 31 di Ottobre è capitato di sentir bussare alla porta e sentirci dire “scherzetto o dolcetto?”, e guardando fuori dalle finestre, vedere bambini vestiti da mostri, streghe, spiritelli che bussano alle porte di parenti e vicini con la speranza di vedere i loro sacchi colmi di dolci.
Halloween e la sua schiera di zucche nonostante l’origine celtica è ormai da anni approdata anche da noi quasi a diventare una tradizione nostrana.
Molti hanno da ridire sulla liceità del festeggiare una festa che con noi ha poco a che vedere e che viene detta tipicamente americana.
In realtà la tradizione di festeggiare la vigilia di Ognissanti – in inglese All Hallows' Eve Day, poi contratto in Halloween – ha origini britanniche, più precisamente celtiche. Per quelle popolazioni, il cui sostentamento principale era l’agricoltura, l’anno nuovo iniziava il 1° novembre e nella notte del 31 Ottobre si festeggiava Samhain, la fine dell'estate, in cui i mortali ringraziavano gli spiriti per i raccolti estivi. La credenza comune voleva che nella notte di fine estate, le barriere tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti si assottigliassero tanto da permettere a questi di tornare sulla terra. Da qui, discese l’uso di lasciare davanti alle porte delle abitazioni dei dolcetti – così da ingraziarsi le anime dei defunti – o di appendere lanterne ricavate nelle zucche, le famose jack-o-lantern, per guidarne il cammino.
A discolpa della Halloween-mania (addirittura le scuole permettono di festeggiare la festa dei morti, saltando le lezioni), c’è il fatto che la cultura celtica ha invaso l’Italia, portando con sé dunque tutto il suo bagaglio di tradizioni, poco prima del 400 a.C. fondando città del calibro di Milano (Mid-land terra di mezzo), Bologna (ex Felsina etrusca) e Torino.
Non solo, popolazioni fondate sul culto dei morti e sulla credenza di spiriti che comandassero le cose terrene erano l’ordinario nell’Italia preromana e probabilmente se chiediamo ai nostri nonni come veniva festeggiata la vigilia di Ognissanti quando erano piccoli sentiremmo storie di superstizione, spiriti, “sdreghe” ( e mazzamurelli - spiritelli buoni- come direbbe mia nonna).
Ciò di cui si dovrebbe realmente discutere è cosa rimane oggi veramente di “All Hallows Eve Day” e di Jack O’Lantern.
Naturalmente il fattore economico-turistico, è ciò che per primo salta agli occhi piazze e borghi d’Italia, locali e case private, si muniscono di zucche intagliate, candele, ragnatele e maschere per organizzare la loro personale notte delle streghe nella speranza di attirare quanta più gente possibile.
Senza contare il giro di soldi che c’è dietro ai costumi dei bambini più piccoli e dei gadget delle serate.
L’America si sa fa le cose in grande, organizzando grandiose sfilate dove spesso i mostri della fantasia si fondono con quelli che la gente potrebbe considerare i mostri della realtà, dando vita a horror satirici i cui protagonisti sono Bin Laden o Bush.
Anche l’Italia nel suo piccolo, propone serate ad alta concentrazione horror, come quelle in provincia di Parma nel castello di Bardi, dove si festeggia lo spirito Morello, comandante delle guardie vissuto nel Quattrocento che pare aggirarsi ancora nei corridoi, e a Corinaldo (AN), le streghe vengono evocate dagli abitanti del luogo dove un intero paese in fastosi costumi medioevali partecipa alla rappresentazione più da brivido dell’anno organizzando anche seminari sul tema con ospiti e rassegne notturne cinematografiche , horror naturalmente. Ma se la festa ha origine in Irlanda come festeggiano i discendenti dei celti Halloween? A Dublino la parata del Samhain Halloween raccoglie presenze record e il Ghost Bus Tour conduce attraverso la città alla scoperta di leggende spaventose.
Insomma poco importa se non fu proprio un italiano ad inventare la festa di Halloween, essa a tutt’oggi è diventato un fenomeno di folklore popolare presente in forme simili eppure diverse in Europa ed America, rappresentando così come il Carnevale, l’evasione totale dalla realtà.
E come per il Carnevale le Sacre Ceneri rimettono a posto le cose, ad Halloween seguono due giorni di preghiera per i Santi e per i propri morti che ridanno un senso cristiano all’evento e lo ricollocano sul piano terreno della celebrazione degli uomini di Chiesa e del ricordo del dolore verso chi abbiamo perso.
Mascherandosi da scheletri, streghe, vampiri, ci si protende verso un mondo, quello dell’aldilà, che affascina perché non si conosce o perché si pensa che in serate come queste tutto può essere possibile, anche che i morti tornino a camminare sulla terra permettendoci di parlare con loro e perché no di spiegarci se in vita non ne abbiamo avuto il tempo, insomma di avere un’altra chance (rif. cinematografico “Il Corvo”).

 

 

 

 

 

 

 

Elisa Tomassini
   
Torna all'Indice Area Creativa    
 

UniBox è un progetto Baskerville in collaborazione con la Dott.ssa P.Adamoli - Coordinatore: Alessandro Marsili.