Giunge quest'anno alla ventiduesima edizione il Bergamo Film Meeting, interessante Mostra/Concorso cinematografica organizzata dalla Fondazione “ Alasca ” in collaborazione la Regione Lombardia ed il comune di Bergamo.
Il programma, che si svolgerà dal 13 al 21 marzo , corre, come tradizione, verso ogni tipo di cinema.
Un'edizione questa che, ancora una volta, oltre a dar spazio a Retrospettive, Personali e Omaggi, si propone soprattutto la presentazione di film di recente produzione provenienti da tutto il mondo, inediti in Italia e di particolare interesse che, purtroppo, nonostante le evidenti qualità artistiche e culturali, trovano spesso difficoltà ad avere accesso nell'ampio mercato di distribuzione italiana.
Ma andiamo con ordine.
La Retrospettiva principale della ventiduesima edizione del Bergamo Film Meeting sarà dedicata a Lindsay Andrerson. Autore e teorico più rigoroso del cinema moderno, regista cinematografico, teatrale e televisivo, critico battagliero e saggista intransigente, Andrerson è “l'inventore” del Free Cinema Inglese. Fustigatore dei compromessi industriali e ideologici, il suo cinema “arrabbiato” è fatto di “working class”, di bambini oppressi, studenti in rivolta.
Una figura solitaria e marginale ma dominante non solo nel panorama cinematografico inglese che ha fatto della sua necessità morale una bandiera.
Famoso per il suo brutto carattere, amava il cinema delle radici autenticamente popolari e la sua poesia innata alimentava continuamente le sue possibilità espressive cinematografiche che passarono anche attraverso la figura provocatoria di Malcom McDowell – il celeberrimo Alex di “Arancia Meccanica”- che ha interpretato con lui tre film.
Dall'Inghilterra alla Russia, il passo è breve.
L'Omaggio del Bergamo Film Meeting va quest'anno ad uno dei più grandi registi Russi del novecento: Andrei Tarkovskij.
Nell'ambito delle anteprime delle versioni restaurate curate dall' Istituto Internazionale Andrei Tarkovskij di Parigi e Firenze ed in collaborazione del Mosfilm di Mosca, verranno presentati sei suoi film: l'opera prima “Il rullo compressore ed il violino” del 1960; “L'Infanzia di Ivan” del 1962 e Leone d'Oro alla Mostra Cinematografica di Venezia; “Andrej Rublev” del 1966; “Solaris” del 1972; “Lo specchio” del 1974 e “Stalker” del 1979.
Curata dal Presidente della Federazione Italiana Cineforum , nonché importante critico cinematografico Bruno Fornara, la Personale sarà dedicata quest'anno ad uno dei più interessanti registi canadesi attualmente in circolazione: Guy Maddin.
Siamo dalle parti di un cinema che intende ricreare l'idea stessa di cinema, che desidera ripartire da un cinema dimenticato come quello degli anni Venti per poi contaminarlo con i recenti influssi ed invenzioni della Pop Art, del Post Moderno e delle correnti più attuali delle arti visive e della narrazione libera da confini e da schemi. Un cinema creatore di immagini strabilianti che mescolano eleganza ed eccentricità, languori e passioni, misteri e stupefazioni.
Ultima sezione della Mostra/Concorso, sarà dedicata ai Classici Ritrovati e Restaurati.
Oltre ai sei capolavori di Adrei Tarkovskij, saranno presentati : “Le journal d'une curé de campagne” di Robert Bresson tratto dall'omonimo romanzo di Georges Bernanos, nella versione restaurata a cura della moglie del regista e riportata nella sua versione originaria, mai uscita in Italia e, “Scano Boa” di Renato D'Allara. Il film del uscito in Italia nel 1961 è praticamente sparito dalla circolazione da anni. Nel cast, c'è una giovane Carla Gravina per un film dai risvolti onirici che il regista ambienta tra i canneti del delta del Po.
Un programma variegato insomma quello del Bergamo Film Meeting che non si limita alla mera organizzazione della manifestazione di Marzo ma prosegue nell'arco di tutto il corso dell'anno allo scopo di favorire la realizzazione e la diffusione della cultura cinematografica.
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