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ALESSANDRO BERGONZONI

PREDISPORSI AL MICIDIALE - Intervista rubata ad Alessandro Bergonzoni - 7 Marzo 2005

 

Ed insomma. Dopo essersi per un po' “Predisposto al micidiale”, alla fine il povero Alessandro è caduto in contraddizione. S'est la vie, dicono i francesi. Mena che ti mena contro lo strapotere del tubo catodico, difensore delle Arti con la A maiuscola (perché ci sono anche quelle con la “a” minuscola?) si viene poi a sapere che è diventato colui che è, anche grazie alla inossidabile amicizia avuta e che ha tuttora col Re baffuto ed indiscusso del salotto televisivo italiano: tale Maurizio Costanzo. Quisquiglie per un animale da palcoscenico come lui. Però. Che tenerezza che fa Alessandro. Però è un signore. Con quel suo azzento da perfetto bolognese movimentista e con quella sua prosodia recitativa tipica del rumore di un piatto di fagioli in ebollizione. Però. Un po' Joyce un po' Nino Frassica, l'equilibrio tra il sense ed il non sense è perfetto. Un funambolico giocoliere di parole, un creatore di immagini continuamente stimolate dal suo parlottoliere portatile che ha sempre con sé. Azioni teatrali, storie ed immagini che condivide, sera per sera, con il suo pubblico.

Se la satira colpisce il potere, cosa colpisce la comicità?

Dovrebbe colpire il cervello di quelli che non ce l'hanno, o che ce l'hanno poco, che lo usano poco, che non hanno gioia a provar la fantasia, a provare l'immaginazione. La comicità dovrebbe colpire la retorica, dovrebbe colpire l'impossibilità di pensare, dovrebbe colpire i piccioni dell'anima

Bergonzoni multimediale: dal teatro alla radio, dall'editoria al cinema. Qual è il senso di questo vagare (se “vagare” è il giusto termine)?

Più che vagare, girovagare, più che girovagare è, camminare nel pensiero, camminare nell'impossibile, camminare nell'inaudito. Il senso di questo girovagare è sicuramente il desiderio di toccare più “arti” possibili… “arti” da me usate con la “a” minuscola per poter però arrivare ad un Arte con la “A ” maiuscola, che è quella del creare e dell'avere delle genialità il più possibile come oggetto principale. Non la parodia, non solo l'imitazione, non solo la caricatura, che sono cose che non mi appartengono ma… dover passare attraverso quella letteratura, quell'universo letterario che va da Giovanni fino a Mario. Cioè, quel collocarsi nell'impossibile. Nell'imprevedibile. Ecco quello che mi colpisce.

Perché “Predisporsi al micidiale”? Per precauzione o per paura?

Mah, mi piacciono tutte e due le parole anche se prediligo…. ma non è una minaccia né un consiglio, è un desiderio. Predisporsi al micidiale, ad argomenti micidiali come il sudore degli angeli, la rapidità delle colle, la claustrofobia dei mattoni, stirare sull'asse del water… studiare l'abnegazione di chi annega, dire fuori i nomi ed inventare i campanelli… credo che questo sia il micidiale. Uno spettacolo che nasce dalla fantasia, da quello che si pensa… noi abbiamo un organo che è eterno, immarcibile, unico, splendido, insostituibile : ed è il pensiero. Lo usiamo troppo poco.

Bergonzoni che nel suo sito intervista sé stesso un po' come Oriana Fallaci con il suo libro. Piena consapevolezza dell'Io o avvicinamento ideologico alla giornalista?

Bè, lei parla di Dio dicendo “di apostrofo io” . Io sicuramente ho dei riferimenti diversi. Ma non è che io adori l'umiltà come significato di profondità. Ci sono persone come Terzani, ci sono persone come Ghandi, ci sono persone come tanti di quelli che conosciamo (anche se non sono tantissimi) che, possono permettersi di volare alto. Reputo che, ultimamente, essere molto Fallaciani, si diventi Fallaci proprio nel senso non tanto del cognome ma quanto dell'aggettivo. Ci sia una esasperazione, una cottura dovuta forse all'anzianità e ad un super Io esagerato. Sicuramente la Fallaci iniziò la sua carriera ad altri livelli e la continua ad alti livelli con delle interviste ad alta professionalità. Dopo mi sembra che abbia perso un po' il lume della ragione.Credo che molto spesso serva qualcuno che ti tenga coi piedi per terra perché, volare (lo detto prima) è importante ma, volare oltre il muro del suono e andare nella stratosfera, significa non tornare mai più indietro

Morto un Papa se ne fa un altro. Morto Mario Luzi, chi sarà il prossimo senatore a vita?

Sicuramente, se dobbiamo stare ad ascoltare quello che il governo vuole fare tra i senatori a vita, ho visto delle cose che mi fanno accaponare la pelle. Addirittura ho visto Mike Buongiorno, con tutto rispetto per un uomo di televisione, devo dire che qua, Mario Luzi non ci ha insegnato niente poveracci noi! La poesia, l'arte intesa come scultura, pittura, scrittura e tutto quello che concerne l'arte vera, non ha niente a che vedere con la televisione. Quando capiremo questo, quando ci renderemo conto che un cantante è un cantante, non è un'artista necessariamente (se ne salvano pochi: credo Fossati, credo De Andrè.. ma li conto sulle dita di una mano). Quando capiremo che la televisione può essere fatta da grandi professionisti, da buoni giornalisti ma, la creatività, la genialità, l'essere autori, non sempre fa parte della televisione. Quando capiremo che i giornali non sono sinonimo d'arte ma semplicemente di informazione… ecco allora capiremo forse a chi spetta il senatorato a vita.

Bergonzoni ed il Cinema: come hai vissuto l'esperienza con il “Pinocchio” di Roberto Benigni?

Troppo bella, troppo divertente, quasi banale parlarne, ho passato i quindici giorni più curiosi e fantasmagorici della mia vita… era un cammeo di cui sono stato onorato di essere stato coinvolto da Benigni per questo tipo di amicizia che noi avevamo già precedentemente (ma non abbiamo mai lavorato assieme, questa era la prima volta e non è eluso che si lavori insieme in futuro) il film è stato un pochettino maltrattato dalla critica che sicuramente era molto prevenuta e devo dire anche dal pubblico che, si aspettava forse un Benigni molto più da Carrà, da Baudo, ed invece si è avuto un Benigni che comunque, con Pinocchio, ha fatto avvenire un cambiamento. Piaccia o no, Benigni dopo non è stato più quello di prima o meglio, non è solo quello di prima. Chi non capisce questo passaggio può aver travisato molte cose. E nel prossimo film ne avremo molte conferme.

Progetti futuri?

C'era e c'è un film che abbiamo avuto e pagato dalla Mikado (perché ci ha pagato la sceneggiatura ma con la nuova legge e con i nuovi problemi di tagli nel mondo dello spettacolo, siamo fermi e saremo fermi per un bel po'). Un libro ancora Top Secret che uscirà sicuramente a settembre, una tournè che va avanti per oltre centocinquanta repliche toccando Milano e Roma con un mese di permanenza nelle rispettive città, ancora tanta radio (da radio Fahrenheit a radio tre fino alle radio che io amo di più che comunque trovo come mezzo stupendo), niente televisione… aderisco da pochissimo tempo ma con gioia allo sciopero del telespettatore (Associazione di Milano che due o tre volte l'anno organizza manifestazioni contro lo strapotere di chi usa la televisione e di chi maledice il buonsenso usando semplicemente il senso di nausea… cioè certe trasmissioni) e poi, il piacere di una vita privata…

No alla televisione eppure hai iniziato la carriera al fianco di Maurizio Costanzo, re del salotto televisivo. Incrinata anche questa amicizia?

No, no, sono molto affezionato a Costanzo. Abbiamo qualche volta discusso sul tema perché lui sostiene che la vita passi per la Tv ed io, sostengo che la Tv non passi per la vita. Non credo che ci si rivedrà in trasmissioni assieme. Uno: perché è finita la trasmissione che io ho fatto in vent'anni venti volte… quindi a giudizio del pubblico spero non siano troppe. E in futuro non credo ci siano grosse collaborazioni con lui. Però devo dire che l'affetto e la stima possano non cambiare. L'importante è che lui non viva troppo questa Tv moderna (la parola “moderna” mi fa veramente pietà) fatta di omosessuali ostentati, di vallette ostentate, fatta di veline ostentate, fatta di argomenti inesistenti. Ecco se Costanzo ha come ha ancora la carica di giornalista e di uomo di spettacolo, credo che queste cose non avverranno.

 

 

 

 

 

 

 

Samuele Baccifava
   
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