Pier Vittorio Tondelli

(Correggio, 14 settembre 1955 – Reggio Emilia, 16 dicembre 1991)

Tondelli è stato uno degli scrittori di culto della nuova generazione italiana degli anni '80. Ha avuto molti problemi con la censura in quanto i suoi romanzi trattano di tematiche omosessuali.
Pier Vittorio Tondelli nasce nel settembre del 1955 nella bassa reggiana, a Correggio, paese conosciuto per aver dato i natali al famoso pittore Antonio Allegri e al cantautore Luciano Ligabue.
Di sé stesso dice:
« Quelli della Vergine forse sono un po’ così: un po’ malinconici, un po’ autunnali, solitari, pignoli, pessimi partner e ottimi singoli. Hanno una grande vita interiore che non necessita di mondanità per esprimersi. Nello stesso tempo forse sono fin troppo preda di umor nero, di attacchi di atrabile, insomma di malinconia. »
(Tondelli 2000, p. 33)


Frequenta il Liceo classico Corso, dove si diploma nel 1974. Fra gli anni ’60 e ’70 comincia a scrivere i primi articoli, pubblicati nel giornale di Azione Cattolica e delle ACLI. A questo periodo risale anche la riduzione per il teatro de Il piccolo principe di Saint-Exupéry. Ripensando alla propria adolescenza, nel 1981 scrive:
« Ho sedici anni e sto male. Sto male l’ho detto molte volte, ci sono cresciuto con quella frase, ho sempre saputo le ragioni del mio star male, era tutto perfettamente chiaro nella mia testolina di quindicenne. Il mio amore frocio, la coscienza di essere artista e di voler fare, scrivere, poetare ecc. Volevo fare il cinematografico. »
(Tondelli 2000, p. 35)


Dopo la maturità si iscrive al DAMS di Bologna. Qui frequenta, fra gli altri, i corsi di Umberto Eco e di Gianni Celati. L’università è per Tondelli un periodo di sofferenza, di solitudine, di complessi non superati dovuti al suo non sentirsi in pace con sé stesso.
La sua notevole statura fisica lo impaccia, fugge il contatto con gli altri, scrive, ma, per sua ammissione, non fa leggere i suoi scritti a nessuno.
In questo periodo lavora per un teatro e per una radio libera. Nel 1976 entra a far parte del gruppo che gestisce il teatro di Correggio, ma è alla scrittura che dedica sempre più tempo. A cavallo fra i diciannove e i vent’anni scrive il primo abbozzo di quello che diventerà Altri libertini.
Nel frattempo cambiano anche le sue letture: si interessa di filosofie e religioni orientali, legge Lotta continua, sposta il centro della sua vita a Bologna e Milano, che vede come la città della "fantasia, della libertà, del desiderio" (Tondelli 2000, p. XXXVIII s.), ascolta Guccini, De Gregori, il primo Venditti.
Fra il 1979 e il 1980 lavora alacremente ai primi racconti di Altri libertini, che viene pubblicato da Feltrinelli all’inizio del 1980 dopo un lungo e faticoso lavoro di revisione e riscrittura.
Altri libertini ottiene subito un buon successo di pubblico e parecchia attenzione da parte della critica. Il contenuto sicuramente “forte” gli vale anche le attenzioni delle autorità giudiziarie, che, appena tre settimane dopo l’uscita del romanzo, ne ordinano il sequestro per bestemmie. Al processo che seguirà, tuttavia, sia l’autore sia l’editore verranno scagionati con formula piena.
Poco dopo la pubblicazione di Altri libertini si laurea a pieni voti con una tesi sulla Letteratura epistolare e inizia a lavorare per il quotidiano Il Resto del Carlino.
A primavera riceve la "cartolina" e viene chiamato a prestare servizio militare. Svolge il CAR a Orvieto e viene poi trasferito a Roma. Sottolineando la differenza con la vita in caserma delle generazioni che lo avevano preceduto negli anni settanta, Tondelli così la descrive:
« Il nostro atteggiamento generale era di svacco, trasandatezza, noia. Il principio: fare tutto più in fretta possibile per mantenere uno spazio laterale per sé in cui parlare di musica, di libri, di “storie”. »
(Tondelli 2000, p. XL)
Molte di queste sue esperienze in caserma trovano spazio in forme riviste e romanzate prima ne Il diario del soldato Acci, uscito a puntate su Il Resto del Carlino, poi in Pao Pao, il suo secondo romanzo che Feltrinelli pubblica nel 1982. All’anno seguente risalgono i primi accenni a Rimini e la commedia Dinner party, composta di getto in due settimane.
Lavorando all’edizione francese di Pao Pao entra in contatto e inizia un sincero rapporto di stima con Francois Wahl, che, assieme a Aldo Tagliaferri di Feltrinelli, sarà per lui un punto di riferimento importantissimo in tutte le fasi della sua produzione letteraria. Con la pubblicazione di Rimini presso l’editore Bompiani nel 1985 Tondelli ottiene un nuovo grande successo di pubblico, ancora una volta accompagnato da polemiche. Alcune iniziative miranti ad una trasposizione cinematografica di Altri libertini e Rimini vengono abbandonate poco dopo.
Per sua stessa ammissione Rimini chiude un periodo, cosa resa ancora più evidente dal trasferimento da Bologna a Milano.
In generale viaggia molto, soprattutto in Germania: si reca più volte a Berlino, una città a cui in un qualche modo è molto legato. A questo proposito scrive:
« Nei primi anni ottanta il mito di Berlino, del suo punk, delle case occupate di Kreuzberg, dei suoi teatri e della drammaturgia, di un modo di vivere disinibito e "facile" appariva come il più radicato presso le giovani generazioni. In tanti siamo andati a Berlino, in quegli anni. »
(Tondelli 2000, p. XLVI)

Nel 1986 pubblica Biglietti agli amici* con Baskerville, una piccola casa editrice fondata per l'occasione con un gruppo di amici di Carpi e Bologna, tutti laureati al DAMS dell'Università di Bologna.
Biglietti agli amici
è un libro con una complessa struttura legata alle ore del giorno e alle tavole astrologiche e con un contenuto molto personale. E' un viaggio lirico verso verso mete talvolta quotidiane, ma quasi sempre irraggiungibili. Le ore del giono, con i loro Angeli, non incarnati come i Semidei di Stephens, ma supporto al pensiero, accompagnano l'Autore nel suo errare. Un errare che percorre il desiderio di scoprire se stessi, identificandosi negli altri o leggendo il paesaggio, che attraversa carezzevoli filosofie orientali e non disdegna di soffermarvisi, attratto e confortato dalle dolci parole di un poeta-cantante. Un viaggio insomma che, non avendo né limiti né confini, non ha mete se non dentro se stessi. E tutto è spunto, momento di riflessione, di intima angoscia e di struggente, irrefrenabile nostalgia: sono le piccole cose e le grandi città, gli amori passati e quelli a venire, il desiderio frustato e la delusione, l'amore inconfessabile ed il ricordo a fare di un cumulo di frammenti una vita. Una vita che scorre con le sue stagioni e le sue divinità, come il Tempo passa con le sue ore e i suoi Angeli.

Continua inoltre la sua attività di editorialista e conferenziere, partecipando con una relazione sull’influenza di Jack Kerouac sulla letteratura italiana degli anni ottanta al convegno internazionale di studi sullo scrittore americano tenutosi nel 1987 in Canada. Per la casa editrice Transeuropa cura inoltre il "Progetto under 25", che si prefigge di dare spazio a giovani scrittori. Tra gli autori lanciati da "Progetto under 25" figurano anche Gabriele Romagnoli, Giuseppe Culicchia e Silvia Ballestra. Nel 1988 inizia a lavorare a Camere separate, pubblicato da Bompiani l’anno seguente. Intraprende due viaggi importanti, uno in Costa Azzurra e uno in Austria, sulle tracce di Ingeborg Bachmann e W.H. Auden, due degli scrittori che più ha amato.
Di questo ultimo viaggio scrive:
« Un viaggio sentimentale alla ricerca di luoghi e presenze letterarie, di paesaggi, di abitazioni, di ultime dimore; un viaggio immaginato sui libri e che ai libri, ai romanzi, alla poesia, necessariamente riportava. »
(Tondelli 2000, p. L)

Come il progetto "Under 25", anche "Mouse to Mouse", una collana pubblicata da Mondadori nel 1988, si situa nell’attività di direzione editoriale. L’idea si concretizza in una serie di volumi, caratterizzati da un marchio, disegnato dall’artista Luis Frangella, e con la dicitura «testi scelti da Pier Vittorio Tondelli», pubblicati dall’editore Mondadori nella primavera del 1988. Tondelli così l’aveva pensata: "Mouse to Mouse" è il nome di una serie editoriale, non tanto di una collana con caratteristiche letterarie ben precise. "Mouse to Mouse" vuole narrazioni che esprimano i cambiamenti della società e della scrittura. Vuol render conto di come il piacere della letteratura si diffonda fra i giovani e gli emergenti. Di come la scrittura sia una pratica vitale, per costoro, nel cercare la verità.
I primi e unici titolo pubblicati sono "Fotomodella" di Elisabetta Valentini e "Hotel Oasis" di Gianni De Martino. La programmazione stilata da Tondelli era ben più ampia e aveva previsto un volume di Paolo Landi su snobismo e moda (poi uscito da Lupetti & C. nel 1991, col titolo "Lo snobismo di massa" e con un’introduzione di Tondelli).
Tra il 1989 e il 1991 cura numerosi progetti editoriali, dedicandosi anche alla sceneggiatura. Da un suo lavoro a quattro mani con Luciano Mannuzzi uscirà il soggetto che sarà poi portato sugli schermi nel 1992 con Sabato italiano.


Non è dato sapere quando si manifestano i primi sintomi dell’AIDS, visto che su questo aspetto della sua vita privata Tondelli manterrà sempre uno stretto riserbo. Negli ultimi mesi, quando ormai la malattia è allo stadio finale, viene ricoverato all’ospedale di Reggio Emilia, dove trova ancora la forza per portare avanti vari progetti e cominciarne di nuovi.
Muore il 16 dicembre del 1991.
Viene sepolto nel piccolo cimitero di Canolo, una piccola frazione di Correggio.

Le opere
Altri libertini
Il diario del soldato Acci
Pao Pao
Rimini

Biglietti agli amici
Camere separate
Un weekend postmoderno

L'abbandono
Dinner Party

http://tondelli.comune.correggio.re.it/

http://it.wikipedia.org/wiki/Pier_Vittorio_Tondelli

 

 

Ecco le ultime parole, difficili da decifrare con sicurezza, scritte da Piervittorio Tondelli con una calligrafia tremante, di notte, in ospedale a Reggio (nel retro del libroTraduzione della prima lettera ai Corinti di Giovanni Testori)

Così. La letteratura non salva, mai.
Tantomeno l'innocente
L'unica cosa che salva è la AMORE fedele
e la ricaduta (che è come il temporale) della grazia

http://www.antoniospadaro.net/tondelli.html


*Piervittorio Tondelli, qualche mese prima di morire, disse che voleva cambiare la stesura di Biglietti agli amici, sostituendo alcuni destinatari dei biglietti e modificando i testi. In quel periodo noi eravamo in stampa con una seconda piccola tiratura del libro, concordata con lui, ma decidemmo di non metterla più in distribuzione e di bruciare insieme i pochi volumi rimasti in attesa della nuova edizione.
Purtroppo, però, mentre stava curando con noi la nuova versione di Biglietti agli amici, Piervittorio si ammalò e la sua scomparsa non rese più possibile questa sua decisione.

Per rispettare quindi la volontà di un amico, co-fondatore di Baskerville, sebbene le pressioni siano state innumerevoli, non abbiamo mai voluto ristampare la prima versione del libro.

Il libro uscì nel dicembre 1986 in sole 531 copie, tutte autografate da Tondelli con una stilografica blu. Furono stampate due tirature: la prima di 31 copie con i nomi dei destinatari per esteso: 24 copie per gli amici destinatari, 4 copie per gli editori e una per lui ; la seconda di 500 copie, con le sole iniziali dei destinatari, vendute nelle librerie Feltrinelli ed esaurite in pochi mesi.

Piervittorio voleva che Biglietti agli amici rimanesse un'opera privata e per pochi veri amici. E fu questa la ragione che lo portò a proporre addirittura di creare con noi una piccola casa editrice per realizzare il suo progetto, invece di affidare il libro ai grandi editori con cui stava pubblicando le sue opere (Feltrinelli e Bompiani).

Qualche anno fa, e questo è l'epilogo, gli eredi dei diritti sui libri di Tondelli hanno concesso a Bompiani la pubblicazione della prima edizione di Biglietti Agli Amici, anche in versione tascabile a grande tiratura.
Abbiamo cercato di impedirlo e di segnalare che il libro doveva rimanere un'opera "discreta" ma non avevamo nessun "diritto" formale: i nostri accordi con Piervittorio erano, per nostra fortuna, sulla parola e non su contratti scritti.

In editoria, come nel resto del mondo economico, contano i contratti scritti, non i patti tra amici.

Se volete leggere, quindi, i biglietti privati che Vichi ha inviato, nel Natale nel 1986, a 24 suoi amici, comprate pure l'edizione di Bompiani, ma leggete quei testi come se fossero 24 foglietti di carta, scritti a mano, intimi e segreti, come le parole che si scrivono, in codice, solo a chi le può capire.

Gli editori di Baskerville, in ricordo di un amico.
Maurizio Marinelli, Mario Marinelli, Maurizio Petta e Maurizio Marozzi

 

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