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SPECIALE UNIBOX

Cinema di Guerra (Parte 2)
APOCALYPSE NOW

 

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Dopo l'analisi di tre capolavori firmati Stanley Kubrick (Orizzonti di gloria, Dr. Stranamore, Full Metal Jacket), ci sembra opportuno trattare, in questo secondo numero dell'Inchiesta sul Cinema di Guerra, un film che per molti versi si discosta dai film e dall'autore approfonditi lo scorso numero, ma che ha saputo ugualmente plasmare la propria epoca: Apocalypse Now (di Francis Ford Coppola).

 

 

Guerra del Vietnam. Confine cambogiano. Al capitano Willard viene affidato l'incarico di uccidere il colonnello Kurtz che, secondo l'esercito, è impazzito e che ha dato vita ad una guerra personale. Il capitano percorre, risalendo il fiume Lung, un tragitto a tappe che lo porterà allo scontro diretto con il suo obiettivo sul quale giustizia sarà fatta.
Nel linguaggio proprio del cinema americano, “Cuore di tenebra” di Conrad, il romanzo che ha ispirato il film, rappresenta la fonte letteraria che, una volta trattata e adattata, diviene sceneggiatura; tuttavia dalla prima memorabile sequenza l'autore ci avverte che assisteremo ad una storia in cui le immagini hanno un peso maggiore delle parole. Così, come nella “tradizione” del cinema europeo, il romanzo rappresenta solo una idea, un pretesto dal quale il regista-autore forma la sua opera. Apocalypse Now si pone, quindi, come spartiacque tra il cinema americano (presente in tutti i suoi tratti: divisione per generi, grande budget etc.) ed il cinema europeo (un cinema libero e personale). Tuttavia, oltre alla “rifondazione del cinema”, Coppola mette in scena la “rifondazione dell'umanità”, incarnata dal suo campione/prototipo Willard (interpretato da un grande Martin Sheen) che ci guida in un viaggio all'inferno, tra attacchi aerei, napal e surf sotto i bombardamenti. Il protagonista procede per tappe in un viaggio che porta alla conoscenza di sé. Giunge al confine, al ponte che lo separa dal suo obiettivo. Dall'altro lato c'è il colonnello Kurtz (interpretato da Marlon Brando, e qui non c'è bisogno di alcun commento), figura quasi mistica che oscilla tra l'eroe di guerra ed il folle omicida. L'incontro scontro tra i due, carico di forti connotazioni edipiche, segna la fine o forse l'inizio di un nuovo viaggio. Coppola, con grande lucidità, ragiona sulla relatività del bene e del male e lo fa su una questione, come la guerra del Vietnam, che ha sconvolto la società americana. Note e curiosità: la colonna sonora è impreziosita dalla leggendaria “The End” dei Doors che riecheggia nella famosa scena iniziale e da una rivisitazione dell'inno americano eseguito da Jimmy Hendrix. Da oltre un anno è disponibile acquistare e noleggiare ‘Apocalypse Now – Redux', una nuova versione del film con audio digitale e oltre quaranta minuti di scene inedite.

Pietro Barboni

 

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