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F.A.Q - LE DOMANDE PIU' FREQUENTI

Cos’è Kinderkom?

L’unica manifestazione in Italia che dalla fine degli anni ’90  propone con i suoi convegni, workshop e laboratori aperti a tutti (grandi e piccoli), un punto di incontro, di confronto e di riflessione sui temi della comunicazione e dei media in relazione ai minori, estendendo però il concetto di “età evolutiva” fino a che l’individuo è in grado di apprendere e quindi, anche alla “terza età”.

Kinderkom ideata  - e ogni anno curata nella direzione scientifica da Patrizia Adamoli - si occupa di televisione, di radio, di cinema, di pubblicità e, naturalmente di media digitali e Internet. Alcune edizioni si sono svolte a Merano, a Venezia e oggi a Bologna, coinvolgendo studiosi e operatori dei media di fama internazionale.

Il suo direttore e “motore” è Patrizia Adamoli che, di volta in volta, si avvale della collaborazione, del sostegno e del patrocinio, di diversi soggetti, Enti e Istituzioni.

L’edizione 2006, promossa dal Centro Studi Baskerville, si svolge a Bologna sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, con il patrocinio dell’Università di Bologna, del Comune di Bologna e la collaborazione di alcuni sponsor nazionali e locali.

A chi è dedicato e perché?

Se la prima giornata del convegno ha un target più mirato alla comunità scientifica (sociologi, massmediologi, analisti della comunicazione, giornalisti, a dieci anni dalla sua scomparsa, discutono dell’impronta lasciata dagli studi di Mauro Wolf  nella ricerca sugli effetti sociali dei media), la seconda giornata è invece di grande interesse sia per gli addetti ai lavori (educatori, psicologi, insegnati, assistenti di base ecc.) sia per il grande pubblico poiché il tema “anziani, bambini e Internet” ci riguarda tutti molto da vicino.

Internet è una grande risorsa ma può rappresentare anche una grande pericolo. Il Web rappresenta per i bambini un universo parallelo di conoscenza, comunicazione, intrattenimento. E’ destinato a riempire una parte importante della loro vita e, in quanto tale, devono cominciare a conoscerlo sin dall’infanzia. In questo contesto si rimodella il ruolo sociale degli anziani, con il loro patrimonio di saggezza ed esperienza: se adeguatamente preparati gli anziani, oltre a non correre rischi informatici e divenire nuove potenziali vittime, possono rappresentare un imprescindibile sostegno nell’educazione e nella formazione dei bambini.

Chi è Mauro Wolf?

Studioso e ricercatore degli effetti sociali dei media, è stato docente presso l’Università di Urbino, di Bologna, di Grenoble, di Barcellona, relatore ai più prestigiosi convegni internazionali di Sociologia della Comunicazione, consulente per i centri di ricerca di importanti network televisivi e per le scuole di Giornalismo di Bologna e di Lugano.  Prematuramente scomparso nel 1996 ha lasciato un segno indelebile che non è solo “scientifico”. Oltre ai suoi studi e alle sue teorie ha indicato il “dono della profezia” come elemento imprescindibile per chiunque si occupi di effetti della comunicazione.  Il rigore scientifico, l’accuratezza dell’approccio, la longevità dei suoi studi (anche dopo tanti anni e in piena rivoluzione digitale) e la sua avversione per i facili schematismi (invitandoci a guardare oltre la superficie dei fenomeni per scoprire la complessità della scena sociale) ma, al tempo stesso, la cordialità e la semplicità nei rapporti con colleghi e allievi, hanno lasciato un’eredità “etica” che ha profondamente segnato quanti hanno avuto la fortuna di lavorare con lui, rendendoli quasi “riconoscibili”. Alla sua memoria è dedicato il Premio Baskerville “Mauro Wolf (II edizione) che prevede la pubblicazione nella collana UNIPRESS di Baskerville, dei migliori saggi sugli effetti sociali dei media, realizzati da studenti e ricercatori.

Cos’è Baskerville?

Una casa editrice nata nel 1986 a Bologna dalla passione per i libri di cinque amici, Maurizio Marinelli, Mario Marinelli, Maurizio Petta, Maurizio Marozzi e Pier Vittorio Tondelli, per stampare i testi che gli altri editori non avrebbero mai realizzato. L’alone di mistero che ha caratterizzato la vita (e soprattutto la morte) di John Baskerville, tipografo inglese del ‘700 a cui si deve l’invenzione della moderna editoria (e, naturalmente, il nome della casa editrice bolognese) continua in molte pubblicazioni della Baskerville che, dietro eteromini, nascondono il lavoro di noti autori del panorama internazionale.
Nel 1993, grazie ad una sollecitazione di Mauro Wolf, Baskerville ha inaugurato la collana Biblioteca di Scienze della Comunicazione divenendo un punto di riferimento per l’editoria specializzata e facendo tradurre e conoscere alcuni autori a lui vicini per sensibilità scientifica come Joshua Meyrowitz, Patrice Flichy, Daniel Dayan e Elihu Katz.
Dall’incontro tra un fondatore di Baskerville, Maurizio Marinelli, e Patrizia Adamoli di Kinderkom è nata l’idea del premio abbinato al convegno.

Perché nell'edizione 2006 Kinderkom ha coinvolto anche gli anziani?

Kinderkom è sempre riuscito ad anticipare temi fondamentali del dibattito sugli effetti sociali dei media. Ogni edizione del convegno ha “messo il naso” in ambiti che dopo poco tempo sarebbero diventati oggetto di cronaca e/o di campagne sociali: pensiamo all’anoressia negli adolescenti, all’utilizzo degli psicofarmaci per i bambini iperattivi, o ai vari pericoli per i minori in agguato nella Rete (temi trattati nei convegni di Kinderkom abbondantemente prima che finissero sulle pagine dei giornali).  In questa logica di anticipazione di argomenti di confronto che divengono attualità Kinderkom intende analizzare il digital divide intergenerazionale, con particolare attenzione alle potenzialità che le nuove tecnologie offrono per l’integrazione sociale degli anziani. Inoltre, gli operatori dei media si confronteranno sul fattore “tempo”: come il tempo viene rappresentato dai media e come questa rappresentazione incida nella percezione dei minori, nei rapporti interfamiliari e sociali, e nella qualità della vita quotidiana, considerando il tempo una variabile fondamentale nei processi cognitivi.

Cos’è il digital divide?

Con digital divide (o divario digitale detto anche DD) si intende il divario esistente nell'accesso alle nuove tecnologie (Internet e computer) presente nel mondo. Vi sono molti soggetti che non possono accedere alle tecnologie digitali per motivi diversi come reddito insufficiente, ignoranza, assenza di infrastrutture (come nel caso dei Paesi sotto sviluppati), mancanza di alfabetizzazione o altro, creando un pericoloso gap di comunicazione e relazione tra chi può e chi non può.

Qual è il filo conduttore di tutta questa operazione?

Dicevamo dell’eredità intellettuale di Mauro Wolf e dell’importanza della profezia quando si studiano gli effetti dei media. In questo contesto si riuniscono sia i dibattiti di Kinderkom (organizzati da Patrizia Adamoli, allieva di Wolf, con la collaborazione dei molti operatori che hanno avuto modo di lavorare con lui), il Premio Baskerville “Mauro Wolf che consiste nella pubblicazione di uno studio recente sugli effetti dei media. Ma c’è anche l’attenzione catalizzata dai vari tentativi di profetizzare i temi di dibattito che ha consolidato la fortuna scientifica delle precedenti edizioni di Kinderkom.

 

Con chi parlare per saperne di più?

Ulteriori informazioni sono disponibili in Internet (www.baskerville.it) inoltre, attraverso l’ufficio stampa del convegno (a cura del giornalista e operatore della comunicazione Enzo Chiarullo e, manco a dirlo, allievo di Wolf) è possibile concordare interviste con la direttrice di Kinderkom, Patrizia Adamoli e con Maurizio Marinelli, uno dei fondatori di Baskerville e attuale Presidente del Centro Studi e della Casa Editrice. Con la stessa modalità è possibile contattare i vari professionisti che partecipano ai lavori di Kinderkom (durante il convegno e dopo).

Baskerville - Kinderkom - per informazioni: kk@baskerville.it