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Baskerville BSC Biblioteca di Scienze della Comunicazione

 

Daniele Perra
Impatto digitale
Dall'immagine elaborata all'immagine partecipata:
il computer nell'arte contemporanea

© 2007 - Pag.140
Euro 17,00
ISBN 978 88 8000 025 9

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Quale è stato l'impatto del computer nell'arte contemporanea?

Come è cambiato il modo con cui gli artisti lavorano
con gli strumenti digitali?

L’elaboratore elettronico è entrato appieno nel mondo dell’arte contemporanea e con il computer siamo di fronte a un nuovo sistema rappresentativo, poiché la conformazione dell'immagine digitale non scaturisce da sistemi e meccanismi ottico-chimici, bensì per mezzo di un nuovo linguaggio, la cui sintassi è fatta di algoritmi, modelli logici ed equazioni matematiche. L’immagine di sintesi non rappresenta più un determinato oggetto, evento o fenomeno reale, ma “presenta” un costrutto formale autonomo e autoreferenziale, dove i numeri prendono “forma” e l'elaboratore diviene l'agente di una visione senza sguardo e uno strumento “ideale” nella creazione di ambienti artificiali, non più meramente osservabili ma percorribili. La visione si trasforma così in un sistema complesso. L’immagine sintetica non è più passivamente osservata, ma invasa, toccata, modificata, manipolata.
All’estetica della rappresentazione si aggiunge l'estetica dell'interazione, della partecipazione, in cui l'immagine diviene l'anello di un processo creativo articolato, la visione si fa esperienza e dà vita a problematiche legate a nuove modalità percettive e cognitive.
Dalle prime immagini digitali statiche alla costruzione di ambienti tridimensionali, fino alle animazioni computerizzate, si è passati alla creazione di scenari artificiali immersivi, scaturiti da processi articolati e modelli di simulazione complessi. L'elaboratore, quindi, non rappresenta più un'evoluta “protesi” dello sguardo, ma uno strumento complesso per una diversa morfologia della rappresentazione.

Daniele Perra,
critico d’arte e curatore di mostre, si occupa del rapporto tra arti visive e tecnologia. Ha tenuto un corso di Fenomenologia dell’arte contemporanea alla Scuola Politecnica di Design di Milano; è stato caporedattore di tema celeste e ha collaborato all'inserto domenicale de “Il Sole24ORE”. Tra gli eventi da lui curati: Project Room. A show without works / Una mostra senza opere (Spazio Lima, Milano 2005), mostra ospitata in seguito presso La Box Bourges, Ecole Nationale Supérieure d’Art de Bourges (2005-2006) e Hans Schabus and the Very Pleasure (Laboratori del Teatro alla Scala di Milano, 2006).

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