Homepage
Chi siamo
Contatti
Mappa del sito
Forum
Cerca in
EVENTI
PERSONAGGI
INTERVISTE
CINEMA
AREA CREATIVA

INCHIESTA

LARS VON TRIER
L'ALTRO VOLTO DEL CINEMA (Seconda Parte)

>> Pagina 1 2 >>

“Il cinema dev'essere come un sassolino dentro una scarpa”

Lars Von Trier

 

Gli specchi. Tutti i più grandi artisti vivono la loro esperienza in rapporto allo specchio. Il primo passo da fare, per comprendere appieno l'autore in relazione alle sue opere, è sempre quello della ricerca bibliografica. Quando la realtà si incrocia con l'arte, quando l'arte ed il cinema (in questo caso) si rispecchiano nell'esperienza di vita del suo autore o regista. Specchi, gli specchi della memoria che, grazie al medium del cinema, divengono così rappresentazione di una realtà divenuta ormai “altro”, fissazione cinematografica sulla pellicola di pensieri e modi di intendere il mondo circostante. Cinema come urgenza comunicativa di un mondo interiore che proietta continuamente il film della vita del regista. Cinema come necessità. Terapia.
E' questo anche il caso di Lars Von Trier, eclettico regista Danese nato a Copenaghen nel 1956 e cresciuto in una famiglia borghese di alti funzionari. Sua madre Inger Trier, che in punto di morte gli rivelò che il padre in realtà era il suo padre adottivo, era una comunista e sostenitrice di una educazione libera e senza imposizione di regole. Così, se da un lato Lars visse un infanzia felice e spensierata, dall'altro la mancanza dell'autorità dei genitori lo fece vivere in un periodo inquieto che lo influenzò molto nel modo di concepire il suo modo di concepire la realtà ed il suo modo di intendere l'arte.
Dopo aver abbandonato gli studi, senza nemmeno terminare la scuola dell'obbligo, per poi riprenderli un paio d'anni più tardi, Trier iniziò così a fare film molto presto.
Stimolato da uno zio documentarista e servendosi della cinepresa Super8 della madre, il suo primissimo film fu un'animazione di circa un minuto dal titolo Viaggio a Squashland e risale al 1967. Nel 1968 recitò in una serie televisiva danese “L'estate Misteriosa” realizzata da Tomas Winding. A diciassette anni provò ad entrare nella scuola di cinema ma fu respinto e continuò comunque ad interessarsi di cinema. In quel periodo realizzò due film di un'ora: Orchidégartneren (Il giardino delle orchidee) e Mynthe – der lyksalige (Menthe – la ragazza felice). All'inizio degli anni ottanta, presentando il suo film Orchidégartneren, entrò alla scuola di cinema di Copenaghen ed ebbe inizio alla sua produzione cinematografica vera e propria.
Con il regista Thomas Vinterberg, nel 1995 redige il Manifesto del Dogma95, documento fondamentale in dieci intenti (che lui li chiama “Voti di Castità”) che si propone il rinnovamento del cinema definendo regole ferree e formali per la realizzazione di un film in puro stile Dogma.
Al Manifesto hanno poi aderito molti registi europei tra cui anche l'italiano Antonio Domenici con il suo film Diapason . Ma il primo film di Trier che segue fedelmente le regole del Dogma, rimarrà pur sempre il goliardico Idioti del 1998.
Nel 2000, poi Trier gira “Dancer in the Dark”.
Raccogliendo molti apprezzamenti da pubblico e critici ne esce anche vincitore alla Croisette del Festival di Cannes .
Uno dei progetti che tuttora Lars Von Trier ha in mente è quello di realizzare un film dal titolo Dimension girando due minuti all'anno fino al 2024, eventuale data di uscita del film. Nessuna sceneggiatura definita da seguire ma svilupparla anno dopo anno
Insomma Lars, non finisci mai di stupirci!

 

 

Samuele Baccifava
   
   
>> Pagina 1 2 >>
Torna all'Indice Cinema    

UniBox è un progetto Baskerville in collaborazione con la Dott.ssa P.Adamoli - Coordinatore: Alessandro Marsili.